lunedì 23 gennaio 2012

Palio di Buti 2012


3 di notte…7 personaggi…2 macchine…1 meta

Può sembrare l’inizio di un Thriller, invece sono i numeri con cui è iniziata la gita fuori porta di 7 dei nostri contradaioli che sfidando il freddo, l’orario inconsueto e le difficoltà veicolari sono andati a Buti, città in provincia di Pisa. Perché Buti?! a Buti si corre il Palio…
Il Palio di Buti affonda le sue radici nel XVII secolo d.C., quando con la benedizione delle stalle e dei cavalli del paese il 17 di gennaio, giorno in cui si celebra San Antonio Abate protettore degli animali, rappresenta un’importante cerimonia religiosa andata avanti fino al 1979. La prima testimonianza di corsa di “cavalli di prima forza a Fantino e con premio al vincitore di Zecchini dodici”, porta la data del 13 settembre 1848 mentre si ha notizia della prima festa di S. Antonio con banda, cavalli e con un comitato di festaioli datata 14 gennaio 1805.
All'epoca i cavalli che partecipavano al Palio erano quelli che durante la settimana lavoravano a fianco dei contadini butesi e che, in quell’occasione, venivano condotti sul sagrato della Pieve per ricevere la loro benedizione.
Nel tempo, invece, l'evoluzione nell'organizzazione della manifestazione ha portato per un po' di tempo al noleggio in blocco dei cavalli e dal 1960 in poi a demandarne il reclutamento direttamente alle singole contrade.
La “Messa dei Cavallai” era fissata per le sei di mattina; a questa seguivano altre messe fino a quella “Cantata” al termine della quale aveva luogo la benedizione degli animali. Dopo la Messa, allora come oggi, venivano consumate grandi quantità di trippa alla butese, un piatto tipico a base di trippa di manzo cotta con salsicce, carote, fagioli e pomodoro, accompagnata da vino rosso e acquavite “…quest’ultima, però, solo a chi non doveva montare a cavallo”. “La Festa di S.Antonio era una delle più grandi e più coinvolgenti del paese e la gente veniva anche dai paesi vicini”